Vernice termocromica

Vernice termocromica

Il colore della vernice, infatti, rimane invariato fino ad una temperatura di 26°-29°C, e all’aumentare del calore diventa trasparente lasciando intravedere il materiale sottostante.

Inizialmente l’uso di questa particolare vernice era relegato al campo della sicurezza, ora invece viene spesso adoperata nella decorazione di complementi d’arredo, oggetti per la casa, elementi di design, interruttori e molto altro.

L’effetto cangiante si ottiene anche nel momento in cui si tocca con mano la superficie su cui è stata applicata la vernice termocromatica. Per qualche istante il segno del contatto lascerà così trasparire il colore della trama sottostante: se al di sotto lo strato di vernice c’è una superficie di legno, sarà dunque possibile scorgerne per qualche attimo le tipiche venature.

Applicazione del prodotto

La vernice termocromica ha come punto di forza la semplicità della sua applicazione. A seconda dell’utilizzo che se ne intende fare, esistono due versioni del prodotto: una a base solvente e l’altra a base acquosa.

La vernice termocromatica a base solvente è studiata per applicazioni professionali che richiedono un’elevata copertura dall’aspetto opaco, su cui è possibile stendere strati di colore o di trasparente. Questa versione del prodotto è adatta alle grandi superfici ed è caratterizzata da una rapida essiccazione. La vernice a base acquosa è adatta per l’applicazione mediante pennello o aerografo, in particolare all’interno di ambienti dove non è possibile utilizzare una soluzione a base solvente.

In entrambi i casi, l’effetto dato dalla vernice termocromica sarà più evidente su determinate superfici piuttosto che su altre. Il fattore che incide maggiormente è il materiale di cui è costituito l’oggetto dipinto. La temperatura di un oggetto di legno, ad esempio, impiega meno tempo ad alzarsi rispetto a quella di un elemento metallico. Ciò si deve alla differenza di peso specifico dei due materiali.

Nel caso di applicazione su superfici scarsamente in grado di condurre calore, è più probabile che la vernice risulti maggiormente sensibile al contatto manuale.

Uso della vernice termocromica

Sulle superfici dipinte la vernice termocromatica cambia colore una volta raggiunta la temperatura di 26°-29°C. Il valore esatto a cui avviene la variazione cambia a seconda del colore della vernice: usando la vernice nera la variazione avverrà tra i 26° e i 29°C, con il rosso tra i 26° e i 31°C, con il blu tra i 24° e i 30°C.

Una volta avvenuta la variazione di colore, sarà necessario un abbassamento della temperatura prima che la superficie torni del colore di partenza. Si pensi a quale incredibile effetto cangiante è possibile ottenere applicando una vernice termocromica sulla superficie di un lavabo, o di una tazza, o in generale di oggetti che tendono a scaldarsi.

L’uso della vernice termocromatica è consigliato per usi interni; all’esterno il prodotto presenta una durata inferiore, anche se protetto da un trasparente anti UV. Per un’applicazione efficace e ottimale sono sufficienti una o due passate.

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